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Steven Spielberg

Produttore, Regista, Sceneggiatore

 

Biografia di Steven Spielberg

Figlio dell'ingegnere elettrico Arnold Spielberg e della pianista concertista Leah Adler. La sua famiglia vive per qualche tempo nel New Jersey, poi si trasferisce a Scottsdale, in Arizona, dove Steven cresce. Destinato a diventare uno dei più grandi registi del suo tempo, Spielberg rimane l'unico tra i maggiori cineasti della sua generazione, a non avere alle spalle studi universitari di cinematografia. Sostituisce però la scuola con una pratica da autodidatta cominciata fin da ragazzino quando i genitori gli affidano l'uso di una cinepresa ad 8 mm per riprendere le gite di famiglia. In realtà, oltre alle gite, il giovane Steven prende l'abitudine di girare filmetti a soggetto in cui dà già prova della sua propensione per il fantastico e del suo gusto per gli effetti speciali. In questi primi film, utilizza come attori i suoi amici e compagni di scuola (alcune scene di questi film sono stati inclusi come bonus nell'edizione DVD di Salvate il soldato Ryan). Uno di questi filmetti, "Escape to Nowhere", vince un concorso cineamatoriale; un altro, il fantascientifico "Firelight" viene proiettato in una sala e incassa 500 dollari. Da giovane comincia a frequentare gli studi della Universal ma solo quando "Amblin'", il suo primo film in 35 mm, un cortometraggio di 24 minuti, vince premi al festival di Venice e di Atlanta, la Universal si accorge di lui e lo mette sotto contratto nella sua sezione televisiva. Per la TV, nel 1971, gira "Duel", la storia da incubo di un comune automobilista che ingaggia un duello all'ultimo sangue con una gigantesca autocisterna che lo tallona e lo perseguita per un'intera giornata. "Duel", che in Europa uscirà nelle sale, da noi è considerato a tutti gli effetti il primo film di Spielberg. In America, il suo primo film per il grande schermo è invece ritenuto "The Sugarland Express" (che lanciò, nel 1974, una giovanissima Goldie Hawn). Ispirato ad un fatto di cronaca, il film racconta la tragica fuga attraverso il Texas di un evaso e di sua moglie, i quali corrono a riprendersi il figlioletto dato in adozione. Un anno più tardi, con "Lo squalo", mette a segno il suo primo grande colpo. Nonostante le difficoltà legate alla sua inesperienza, ad un malfunzionante squalo meccanico, alle difficoltà climatiche che lasciano pochissime ore al giorno per le riprese in esterno, il film è campione d'incassi. Nel '77 ottiene un altro clamoroso successo con "Incontri ravvicinati del terzo tipo" e di fatto riscrive le regole codificate del genere fantascientifico, che volevano gli alieni nei panni dei mostruosi conquistatori, dandone una visione assai più benevola. Dopo lo scarso successo di "1941: allarme a Hollywood" (1979), commedia sull'isteria collettiva antigiapponese che si diffuse in America dopo Pearl Harbor, torna ad incassi da record nel 1980 con "I predatori dell'arca perduta", scaturito da un'idea sviluppata insieme a George Lucas, con cui nasce il personaggio dell'avventuroso archeologo Indiana Jones, che Spielberg riprenderà nell'84 ("Indiana Jones e il tempio maledetto"), nell'89 ("Indiana Jones e l'ultima crociata") e nel 2008 quando il regista dopo lunghe insistenze di Harrison Ford e di George Lucas decide di dirigere il quarto episodio della saga di Indiana Jones, Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, dove un invecchiato Indy, in piena guerra fredda dovrà affrontare infiltrati russi alla ricerca dei resti di una misteriosa civiltà extraterreste. Tornando al discorso fantascienza realizza il film che meglio di altri rappresenta la sua idea di cinema come strumento per accendere sogni, stupori, fantasie: "E.T. L'extraterrestre". Nel 1982, la storia del piccolo alieno dimenticato dalla sua astronave, solo e smarrito sulla Terra, batte tutti i record d'incasso della storia del cinema. E ancora una volta, come già in parte in "Incontri ravvicinati", Spielberg racconta una storia vedendola nell'ottica dei bambini. Lo farà, di nuovo, in un film completamente diverso, "L'impero del Sole" (1987), affresco storico di ampie proporzioni in cui racconterà le vicissitudini di un bambino inglese che, al momento dell'occupazione giapponese di Shangai nel '41, perde i genitori e si ritrova a trascorrere gli anni della guerra solo passando da un campo di prigionia all'altro. Intanto, nel 1986, aveva affrontato coraggiosamente la versione cinematografica di un romanzo di Alice Walker, "Il colore viola", realizzato con un cast composto di soli attori di colore, tra cui spiccava l'astro nascente di Whoopi Goldberg. Dopo il romantico "Always - Per sempre" (1988), gli anni '90 si aprono con il ritorno di Spielberg al genere fantasy, con "Hook - Capitan Uncino" (1991), in cui immagina un Peter Pan cresciuto, sposato e con figli, e tuttavia coinvolto in nuove avventure, e soprattutto con "Jurassik Park" (1993), adattamento con effetti speciali a profusione del romanzo di Michael Crichton sul catastrofico, rovinoso ritorno alla vita dei dinosauri. Non ancora terminata la post produzione di quel film, Spielberg si lancia nell'avventura di "Schindler's List" (1994), in cui riesce a raccontare la tragedia dell'olocausto attraverso la storia di un imprenditore iscritto al partito nazista, che si ritrova a mettere in salvo migliaia di ebrei dapprima quasi per caso, poi con consapevolezza e dedizione sempre maggiori. Con "Schindler's List", Spielberg, che aveva con l'Oscar un conto aperto (nominato in diverse categorie per "Incontri ravvicinati", "I predatori dell'arca perduta", "ET." e "Il colore viola", non aveva mai vinto nulla salvo un premio speciale, l'Irwing G. Thalberg Award, nel 1987), salda quel conto vincendo sia il premio per il miglior film sia quello per il miglior regista. Successivamente dà un seguito a "Jurassik Park", con "Il mondo perduto" (1997), realizza "Amistad" (1997) - storia della rivolta di un gruppo di negri contro l'equipaggio della nave che, nel 1839, li porta da Cuba agli Stati Uniti per venderli come schiavi - e soprattutto "Salvate il soldato Ryan" (1998), nella cui prima mezz'ora descrive lo sbarco degli alleati in Normandia con una crudezza che non fa sconti allo spettatore, con un livello di realismo visivo e sonoro assolutamente inusitato nella storia del genere bellico. Con quest'ultimo film, ottiene anche il suo secondo Oscar come miglior regista. Ha ricevuto nel 1993 a Venezia il Leone d'Oro alla carriera e mentre l'allora direttore della Mostra Gillo Pontecorvo gli consegnava il premio, Spielberg gli restituiva il Leone d'Oro, vinto nel 1966 per "La battaglia di Algeri" e successivamente messo all'asta da Pontecorvo per raccogliere fondi da destinare ai giovani autori.


Nel 2001, Spielberg dirige A.I. - Intelligenza Artificiale, ispirato dalle lunghe conversazioni avute con il collega ed amico Stanley Kubrick, su un progetto da lui mai realizzato a causa della prematura scomparsa. La storia è un omaggio alla favola di Pinocchio, ben presente nella voglia di umanizzazione del piccolo robot antropomorfo protagonista del film. Inoltre produce insieme a Tom Hanks e in collaborazione con la HBO la serie di dieci puntate di Band of brothers che ha per protagonisti I paracadutisti americani che sbarcano in Europa.


Del 2002 è Minority Report, interpretato da Tom Cruise e da Max von Sydow. Viene qui affrontato il tema del rispetto della privacy e della tutela dei diritti dei singoli cittadini, problema assai dibattuto negli Stati Uniti del "dopo 11 settembre", anche se Spielberg ha dichiarato di avere girato il film prima che i fatti accadessero. Nel film ai tre veggenti sono stati dati i nomi di scrittori celebri, Agatha (Christie) Arthur (Conan Doyle) e Dashiell (Hammet). Il regista per omaggiare Stanley Kubrick, ha inserito una battuta del film Arancia meccanica, nella scena in cui Tom Cruise si reca a cambiare gli occhi.


Prova a prendermi (sempre del 2002) è basato sulla storia vera di Frank W. Abagnale Jr., un truffatore che riuscì a vivere spacciandosi per pilota d'aereo, medico ed avvocato, con Leonardo DiCaprio (nominato al golden globe) e Tom Hanks. Nel 2004, Spielberg e Hanks sono ancora insieme per The Terminal (protagonista femminile Catherine Zeta-Jones), liberamente ispirato alla storia del rifugiato iraniano Mehran Nasseri, che nel 1988 visse un periodo bloccato nel terminal 1 dell'aeroporto Charles de Gaulle di Parigi.


Torna al fantastico con La guerra dei mondi, tratto dall'omonimo classico di Herbert George Wells del quale già nel 1953 era stato tratto un film di successo. Prodotto con un budget di 200 milioni di dollari, è interpretato da Tom Cruise e Miranda Otto. Come comparse per le scene belliche vennero utilizzati veri reparti dell'esercito. La ILM di George Lucas ha realizzato gli effetti speciali, con particolare attenzione per gli effetti sonori. L'idea di Spielberg era infatti di realizzare un film più "sonoro" che visivo. In successive interviste Spielberg ha ammesso che la tensione e la drammaticità degli eventi del 11 settembre hanno sicuramente influenzato la scelta di realizzare un film dai toni particolarmente cupi e drammatici. Il giorno stesso all'uscita mondiale del film, Spielberg inizia le riprese di Munich (protagonista Eric Bana), pellicola sui tragici eventi del Settembre Nero, a partire dalla tragedia del massacro di Monaco (il drammatico assassinio di 11 atleti israeliani ai Giochi olimpici estivi di Monaco di Baviera 1972) e la successiva rappresaglia del governo israeliano. Il film ha ricevuto 5 nomination all'Oscar, ma non ha ottenuto nessuna delle prestigiose statuette.


Dalla metà degli anni '80 ha avviato una fortunatissima carriera come produttore (basti pensare a film come "Ritorno al futuro" o alla serie televisiva "ER"). Dal 1991 è sposato con l'attrice Kate Capshaw, conosciuta sul set di "Indiana Jones e il tempio maledetto". Hanno sette figli, alcuni dei quali adottivi. Nel 2004 l'Ente David di Donatello gli ha consegnato un David Speciale per la sua carriera cinematografica.


Steven Spielberg
Data di nascita: 18/12/1946
Paese: Stati Uniti d'America

 

 


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